La ricerca del sangue occulto

La ricerca del sangue occulto

L’esame di laboratorio per la ricerca di sangue occulto nelle feci può essere prescritto dal medico per indagare l’origine di una anemia o la presenza di una malattia infiammatoria.

La conferma di presenza di sangue occulto può aiutare a scoprire precocemente la presenza di un tumore del colon-retto o di polipi intestinali (detti adenomatosi benigni) che potrebbero a loro volta dare origine ad un cancro del colon in 7-15 anni. La presenza di sangue nelle feci infatti è spesso il primo, e talvolta l’unico, segnale che permette di sospettare la presenza di lesioni precancerose o cancerose in fase iniziale.

Per la prevenzione del cancro del colon, il Ministero della Salute consiglia quindi alle persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni di eseguire questo test ogni due anni, anche in assenza di disturbi.

Esistono diversi tipi di test che si differenziano per il metodo di raccolta e di analisi del campione: il test immunochimico rappresenta il metodo più usato per lo screening del tumore del colon retto, seguito dai cosiddetti test al guaiaco e alcuni test colorimetrici da banco acquistabili in farmacia senza prescrizione medica. È possibile eseguirli facilmente in casa, in totale riservatezza.

In relazione alla sensibilità del test sono richiesti uno o più campioni da raccogliere in giorni successivi.
Le modalità per farlo variano in base al metodo utilizzato per l’esecuzione dell’esame.

Test immunochimici (con metodo immunologico o test immunochimico fecale, FIT) utilizzano anticorpi specifici per rilevare il sangue umano (anticorpi anti-globina). Sono molto sensibili nell’evidenziare il sanguinamento del colon, ma non quello proveniente dallo stomaco e dall’intestino tenue perché la globina viene degradata passando al suo interno. Il contenitore sterile, da consegnare poi al laboratorio, è fornito di un bastoncino- cucchiaino, solitamente fissato sulla parte interna del tappo, da utilizzare per il prelievo delle feci. Non è necessaria nessuna dieta o preparazione specifica; tuttavia, è meglio non eseguire il test durante il ciclo mestruale.

Test al guaiaco, rileva tracce di sangue provenienti da stomaco, intestino tenue e colon, ma non distingue il sangue di origine umana dal sangue di provenienza alimentare. Prevede l’utilizzo di piccole strisce di carta assorbente (card), precedentemente trattate con una sostanza chimica (idrogeno-perossidasi) in grado di produrre un cambiamento di colore qualora il test risulti positivo. La raccolta deve essere effettuata in tre momenti diversi e usando il bastoncino dell’applicatore, si deve spalmare un sottile strato di feci in un’area specifica della scheda. Le card vanno poi inviate al laboratorio. Per la corretta esecuzione del test sono richieste specifiche limitazioni nella dieta e nei farmaci assunti.

→ In media, per ogni 100 persone che eseguono l’esame, cinque risultano positive. In tal caso, su indicazione del medico, sono necessari approfondimenti per determinare l’origine del sangue occulto. In generale, l’esecuzione di un esame endoscopico (gastroscopia e/o colonscopia) rappresenta l’indagine di prima scelta per accertare le cause del sanguinamento.

Fonti:
www.issalute.it
www.airc.it

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