Età e fertilità
La fertilità, sia maschile che femminile, risente dei normali processi di invecchiamento dell’organismo, mutando con l’avanzare dell’età.
Nell’uomo la produzione di spermatozoi non si interrompe con l’invecchiamento, ma diminuisce gradualmente e peggiora di qualità, in relazione ad un graduale declino dei livelli ormonali e al comparire di diverse patologie andrologiche.
Nella donna, invece, la “finestra fertile” è limitata e la qualità degli ovociti si riduce al crescere dell’età. La donna, infatti, nasce con un numero prestabilito di follicoli, le strutture che contengono gli ovociti, che si esaurisce progressivamente senza possibilità di rigenerarsi. La fertilità della donna risulta massima tra i 20 e i 30 anni e subisce un calo progressivo fino ad essere prossima allo zero negli anni che precedono la menopausa (intorno ai 50 anni).
Diversi fattori del proprio stile di vita influiscono sulla fertilità:
▸ l’obesità può portare nella donna ad alterazioni del ciclo mestruale, rischio di aborti e complicanze ginecologiche; nell’uomo, invece, ad una riduzione dei livelli di testosterone ematico e ad alterazioni del liquido seminale. Nelle donne con una drastica riduzione di peso corporeo si può avere invece un’assenza dei cicli e dell’ovulazione;
▸ è stato stimato che circa il 13% dell’infertilità femminile può essere causato dal fumo,
che inoltre aumenta il numero di aborti, di gravidanze extrauterine, e anticipa la comparsa della menopausa. Nell’uomo, il fumo di sigaretta riduce la motilità e altera la morfologia degli spermatozoi, interagisce inoltre con le ghiandole accessorie maschili modificando la loro secrezione;
▸ il consumo eccessivo di alcol, nella donna, altera i meccanismi dell’ovulazione e dello sviluppo ed impianto dell’embrione; nell’uomo, danneggia i testicoli, riduce i livelli di testosterone e danneggia la maturazione degli spermatozoi;
▸ lo sport, se praticato con equilibrio e costanza, è utile a garantire un buono stato di salute generale e riproduttiva. Tuttavia, sia l’eccessiva sedentarietà, sia un’attività fisica troppo intensa, possono alterare l’assetto ormonale e riproduttivo sia maschile che femminile.
Fonte:
www.salute.gov.it
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