Attività fisica, prima o dopo cena?
Il modo più efficace per far fronte ai picchi elevati di zucchero nel sangue è quello di svolgere attività fisica in prossimità dell’assunzione di cibo. Tuttavia, non è stato ancora chiarito se esista un momento ottimale per l’attività fisica, prima o dopo l’assunzione di cibo.
Una revisione sistematica della letteratura scientifica condotta dall’Università Goethe di Francoforte ha cercato di identificare l’impatto dell’esercizio pre e post pasto sulle escursioni glicemiche postprandiali in soggetti con e senza diabete mellito di tipo 2. Nonostante ulteriori studi siano necessari, tale ricerca indica che è probabile che un regolare esercizio postprandiale con intensità moderata subito dopo il consumo del pasto induca effetti benefici a lungo termine.
Gran parte della popolazione mondiale accumula fino a 16 ore al giorno di tempo sedentario, rimanendo in tale stato di inattività anche dopo l’assunzione di cibo. Per tale motivo, i macronutrienti che vengono ingeriti entrano costantemente nel flusso sanguigno attraverso la digestione, per poi essere assorbiti in altri tessuti. A causa del limitato dispendio energetico dovuto alla scarsa attività fisica, il metabolismo è costretto a immagazzinare grandi quantità di carboidrati. Anche per le persone sane, le escursioni glicemiche risultanti sono un fattore di rischio rilevante per alcune malattie infiammatorie (come il diabete mellito di tipo 2, la steatosi epatica non alcolica e l’artrite reumatoide) e le malattie cardiovascolari.
L’esercizio moderato, come 20 minuti di camminata, ha un impatto benefico acuto sull’iperglicemia postprandiale se intrapreso il prima possibile dopo un pasto, e, sulla base degli studi analizzati, si è visto ridurre al minimo le escursioni glicemiche nei soggetti sani e nei pazienti con diabete di tipo 2. Intervalli più lunghi tra il mangiare e l’esercizio indeboliscono l’effetto sui livelli di glucosio. L’esercizio prima di un pasto invece non attenua significativamente l’iperglicemia postprandiale. Questo effetto sembra particolarmente rilevante in contesti sedentari, come durante l’orario di lavoro o la sera, in cui i macronutrienti vengono forniti costantemente all’organismo attraverso la digestione e il metabolismo sarebbe altrimenti costretto a immagazzinare grandi quantità di carboidrati. Inoltre, l’effetto di riduzione acuta dell’esercizio post-prandiale sull’iperglicemia indotta dal pasto nelle persone con diabete di tipo 2 potrebbe migliorare il controllo glicemico a lungo termine e ridurre la probabilità di ulteriori conseguenze sulla salute.
Punti chiave:
• L’esercizio (come 20 minuti di camminata) ha un impatto benefico acuto sull’iperglicemia postprandiale se intrapreso il prima possibile dopo un pasto.
• Intervalli più lunghi tra il mangiare e l’esercizio fisico indeboliscono l’effetto acuto sui livelli di glucosio.
• L’esercizio prima di un pasto non attenua l’iperglicemia postprandiale.
• L’esercizio post-prandiale riduce al minimo le escursioni glicemiche e quindi potrebbe ridurre il rischio di malattie infiammatorie di basso grado e malattie cardiovascolari.
Fonte:
www.doi.org
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