Alimentazione e prevenzione del diabete di tipo 2
Il diabete è una malattia cronica ad evoluzione progressiva nel tempo che provoca nell’individuo un aumento dei livelli di zucchero nel sangue. I livelli di glicemia sono principalmente regolati da un ormone, l’insulina, che controlla il trasporto del glucosio dal sangue nelle cellule, dove è utilizzato per la produzione di energia. Nel diabete di tipo 2, la glicemia aumenta perché l’insulina non funziona correttamente o le cellule del nostro corpo non rispondono a questo ormone.
Si tratta di un disturbo metabolico dall’impatto significativo sulla qualità e sull’aspettativa di vita di chi ne soffre, soprattutto per le numerose complicanze micro e macrovascolari che può determinare: tra le più comuni ci sono la retinopatia diabetica, una delle principali cause di cecità fra gli adulti, la nefropatia diabetica, che può portare a insufficienza renale, le malattie cerebrali e cardiovascolari, più frequenti in chi ha il diabete rispetto a chi non ne è affetto.
Perché l’alimentazione è importante nella prevenzione del diabete?
L’alimentazione è fondamentale per vari motivi: la quantità e la qualità degli zuccheri assunti condiziona i livelli di glicemia e quindi l’insorgenza e l’andamento della malattia; il controllo dei grassi previene e migliora l’ipercolesterolemia, quasi sempre presente nel paziente diabetico; una dieta ipocalorica riduce il sovrappeso, che a sua volta è la causa scatenante del diabete.
I cibi consigliati
Gli zuccheri o i carboidrati, sono una fonte di energia indispensabile per il nostro organismo e, in quanto tali, sono il cardine di una dieta equilibrata anche per il paziente diabetico. È però importante prediligere gli zuccheri complessi, come quelli presenti in pane, pasta, patate e legumi, e limitare invece il consumo di zuccheri semplici, come quelli contenuti nei dolci.
I carboidrati complessi, infatti, vengono assorbiti lentamente e non determinano un improvviso aumento dei valori della glicemia, a differenza di quelli semplici, che vengono assimilati velocemente provocando un brusco rialzo dei livelli di glucosio nel sangue.
Attenzione all’indice glicemico: il ruolo delle fibre
Per ridurre il rischio di picchi glicemici dopo i pasti si raccomanda di prestare attenzione all’indice glicemico e scegliere alimenti a “basso indice glicemico”, ossia quelli che, dopo il pasto, alzano di meno i livelli di glucosio nel sangue.
Di particolare importanza è il ruolo delle fibre vegetali, in quanto contribuiscono a ridurre la velocità di assorbimento degli zuccheri da parte dell’organismo tenendo più bassi i valori della glicemia, a ridurre la quantità colesterolo nel sangue e ritardare lo svuotamento dello stomaco.
Nello specifico le fibre idrosolubili, come ad esempio l’inulina, risultano particolarmente utili e sono presenti in quantità significative in mele, pere, agrumi, carciofi, cicoria, aglio e cipolla. In generale, frutta, verdura e legumi sono tutti ottime fonti di fibre, favoriscono la sazietà e hanno un basso apporto calorico. Inoltre, consumare regolarmente cereali integrali è un’ottima strategia per assicurarsi un adeguato apporto di fibre.
Per il paziente diabetico: non saltare i pasti e mangiare a orari regolari sono due accorgimenti utili per evitare le crisi ipoglicemiche. È essenziale moderare il consumo di dolci e prodotti che contengono zucchero, non fare pranzi e cene troppo abbondanti ed eventualmente prevedere degli spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio per non arrivare troppo affamati ai pasti principali.
Fonti:
www.issalute.it
www.cerbahealthcare.it
www.epicentro.iss.it
www.siditalia.it
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