Bambini e coronavirus
La pandemia Covid19 ha costretto tutti noi ad un lungo periodo di permanenza a casa che soprattutto a livello psicologico non è e non sarà facile superare in tempi brevi. Tuttavia se adulti e ragazzi hanno avuto comunque la possibilità di contatti con l’esterno tramite smart working, lezioni online, social ecc., l’impatto maggiore si è verificato sui bambini in età prescolare che hanno “subito” la totale mancanza di attività socio-educative.
L’assenza del confronto con i compagni, del gioco, del movimento e dell’attività sportiva sono stati il problema maggiore di questa fase che all’inizio sembrava solo una lunga vacanza. Con il passare dei giorni i bambini hanno cominciato a porsi delle domande, a mettere insieme frasi sentite qua e là dai genitori, a chiedersi cosa stesse succedendo: non si va a scuola, non si va al parco né dagli amici e neppure dai nonni, la domenica è diversa dalle solite, niente gita fuori porta, si sta a casa con mamma e papà…perché?
Durante la fase di lockdown, dall’Unicef all’Istituto Superiore di Sanità alle riviste specializzate hanno predisposto una serie di consigli per i genitori affinché i propri figli potessero superare questo strano e complesso periodo di isolamento:
→ parlare con i piccoli per spiegare e rassicurarli con parole semplici cercando anche di spiegare cos’è “questo coronavirus” che ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini;
→ rispettare comunque gli orari con regole precise;
→ favorire il gioco e una motricità adeguata a seconda dell’età;
→ coinvolgerli nelle attività quotidiane della famiglia come ad esempio cucinare;
→ disegnare, leggere, cantare con loro;
→ porre attenzione all’alimentazione considerato che il movimento è comunque ridotto.
È noto che i bambini risentono molto dello stato d’animo di chi li circonda quindi anche nella fase di ripresa della quotidianità è importante seguirli attentamente evitando di trasmettere i dubbi e l’ansia che, più o meno, proviamo tutti in questo momento.
È opportuno spiegare loro che il ritorno alla normalità è graduale e con regole da rispettare:
→ andranno mantenute le misure di distanziamento sociale e alcuni bimbi indosseranno la mascherina come gli adulti;
→ lavarsi le mani dovrà diventare un’abitudine consolidata magari aiutandoli cantando una canzoncina per far sì che sia rispettato il tempo di contatto con il sapone;
→ fondamentale anche in questa fase rimangono dialogo, spiegazioni e risposte adeguate alle moltissime domande dei bambini.
Dovremo stare molto attenti, non solo nel breve periodo, ad ogni minimo segnale di disagio dei nostri figli che già da piccoli si sono trovati ad affrontare questa difficile convivenza con un virus sconosciuto. Il nostro atteggiamento, le nostre parole, le nostre azioni devono essere ponderate, adeguate al “nuovo modo di vivere” … ne va del loro futuro!
I bambini possono essere portatori asintomatici di Covid-19. Sopra i sei anni è importante mettere loro la mascherina nelle situazioni a rischio, spiegando loro che si tratta di un gesto di responsabilità verso gli altri. Ognuno è determinante con il proprio comportamento!
Fonte: www.ospedalebambinogesu.it
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