Pandemia e incremento dei disturbi alimentari tra gli adolescenti
Con la pandemia i disturbi del comportamento alimentare sono aumentati tra gli adolescenti, soprattutto l’anoressia nervosa e si sono accentuati i disturbi alimentari preesistenti.
In questo periodo, le persone che avevano già sofferto in passato di anoressia, bulimia o disturbo da alimentazione incontrollata hanno avuto delle ricadute, per lo più legate allo stress causato dalla pandemia e alle relative conseguenze nella vita di tutti i giorni.
Allo stesso tempo, per le stesse ragioni, anche chi non soffriva di questo genere di disturbi ha iniziato a sviluppare disordini di tipo alimentare, soprattutto tra gli adolescenti. Infatti, dagli ultimi dati a disposizione, si evince che sono ben il 30% in più i ragazzi che hanno sviluppato questo tipo di patologie durante l’ultimo anno. Le motivazioni sono facili da individuare: la limitata possibilità di camminare ed esercitarsi può aumentare la paura dell’aumento di peso che viene di solito affrontata accentuando la restrizione dietetica; l’esposizione a elevate scorte alimentari a casa può essere un potente fattore scatenante gli episodi di abbuffata; l’isolamento a casa può aumentare l’isolamento sociale, una caratteristica comunemente associata ai disturbi dell’alimentazione ecc.
La didattica a distanza, la lontananza dagli amici, il vivere prevalentemente a casa hanno contribuito infatti a creare sofferenza e disagio che, molto spesso, si sono tradotti in disturbi alimentari, in particolare “anoressia nervosa”.
Quest’ultima rappresenta una patologia molto seria che colpisce principalmente il sesso femminile, il 90% sono donne tra i 15 e i 25 anni d’età e si manifesta con:
‣ terrore di ingrassare;
‣ rifiuto del cibo;
‣ allenamento smodato;
‣ importanti cambiamenti nell’umore.
La parola chiave è “controllo”: al di là del mangiare poco, le giovani ragazze si concentrano sulla dieta esercitando una forma di controllo ossessivo del cibo e la perdita di peso viene vista come una soluzione ai propri problemi. Solitamente, l’anoressia arriva tardi all’attenzione del medico, perché i primi sintomi anoressici evolvono lentamente; tuttavia, è bene segnalare che, dall’inizio della pandemia, l’evoluzione della malattia è più rapida.
Fonti:
www.hsr.it
www.aidap.org
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